ISEE e Contributo Comunale per il Ricovero in RSA: Cosa Sapere

Il ricovero in Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) comporta spesso costi elevati, soprattutto per la quota alberghiera che copre i servizi di vitto, alloggio e assistenza quotidiana. Per aiutare le famiglie a sostenere queste spese, i Comuni possono offrire contributi economici in base all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), in particolare l’ISEE sociosanitario. Vediamo nel dettaglio cos’è e come si calcola questo indicatore e quali sono i criteri per beneficiare del contributo comunale.

1. Cos’è l’ISEE e Quali Tipi di ISEE Esistono

L’ISEE è un indicatore che misura la condizione economica di una famiglia per determinare l’accesso a prestazioni sociali agevolate. Il calcolo dell’ISEE tiene conto del reddito, del patrimonio immobiliare e mobiliare e della composizione del nucleo familiare. Esistono diversi tipi di ISEE per situazioni specifiche, ma per il contributo comunale nelle RSA è fondamentale l’ISEE sociosanitario o, in alcuni casi particolari, l’ISEE residenziale.

ISEE Ordinario: Usato per la maggior parte delle prestazioni agevolate.

ISEE Sociosanitario: Destinato a persone non autosufficienti o con disabilità per accedere a servizi di assistenza domiciliare o residenziale, come le RSA.

ISEE Residenziale: Necessario per le prestazioni residenziali di lungo periodo, soprattutto per chi è privo di legami familiari diretti o richiede un’assistenza continuativa.

2. L’ISEE Sociosanitario per il Contributo Comunale in RSA

L’ISEE sociosanitario è specifico per coloro che richiedono prestazioni di assistenza e ricovero a lungo termine. Questo tipo di ISEE include nel calcolo alcuni membri della famiglia allargata e consente, inoltre, di escludere dal nucleo familiare i figli non conviventi del richiedente. In questo modo, viene presa in considerazione solo la reale condizione economica dell’assistito, senza coinvolgere il patrimonio dei familiari che non contribuiscono direttamente alla sua assistenza.

Per ottenere il contributo comunale, il richiedente deve compilare una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) che sarà utilizzata per il calcolo dell’ISEE sociosanitario. Una volta determinato l’indicatore, il Comune valuta l’idoneità del richiedente al contributo per coprire parzialmente o integralmente la quota alberghiera in RSA.

3. Il Ruolo del Comune e il Contributo Economico

Il contributo comunale è erogato in base all’ISEE sociosanitario e può coprire in parte o del tutto la quota alberghiera, a seconda delle condizioni economiche e del regolamento comunale. Se l’ISEE dell’assistito è basso, il Comune può intervenire direttamente nella copertura della spesa. In situazioni di particolare indigenza, il contributo può arrivare a coprire la totalità della quota alberghiera, alleviando la famiglia dal peso economico.

I Comuni stabiliscono delle soglie ISEE per definire l’ammontare del contributo, che varia a seconda delle disponibilità locali e delle normative regionali. Alcuni Comuni possono richiedere una compartecipazione ridotta al pagamento della retta, mentre altri potrebbero offrire coperture più ampie.

4. Quando i Familiari Non Sono Obbligati a Contribuire

La legge italiana e alcune recenti sentenze specificano che i familiari fino al quarto grado non sono obbligati a coprire le spese della quota alberghiera in RSA per parenti ultrasessantacinquenni o disabili non autosufficienti. Se la persona assistita non ha mezzi sufficienti, l’onere della spesa ricade sul Comune e non sui familiari. Solo nel caso in cui i familiari decidano di sottoscrivere volontariamente una promessa di pagamento, assumono un obbligo contrattuale.

Conclusione

Il sistema ISEE sociosanitario offre un criterio equo per sostenere le spese di assistenza in RSA, adattandosi alla condizione economica dell’assistito. Con il supporto del Comune, le famiglie possono ottenere un contributo significativo per alleggerire il carico economico, garantendo così un accesso più giusto e inclusivo ai servizi di assistenza per le persone più vulnerabili.

Commenti

18 risposte a “ISEE e Contributo Comunale per il Ricovero in RSA: Cosa Sapere”

  1. Avatar MAURO ERNESTO TONON
    MAURO ERNESTO TONON

    buongiorno, mia madre alloggia presso una rsa, prende la pensione minima ed è affetta da demenza frontotemporale ha l’invalidità al 100%, il comune partecipa in base al suo isee ed il mio, dal comune mi viene chiesta una quota in base ad un loro calcolo, ora mio figlio lavora e verrà inserito nel mio prossimo isee, questo fattore potrebbe incidere sulla quata da me dovuta?

    grazie

    1. Avatar Avv. Matteo Bertocchi

      Gentile lettore,

      grazie per il suo commento. La situazione da lei descritta è comune a molte famiglie che affrontano i costi di una RSA. Cercherò di chiarire alcuni aspetti rilevanti:
      1. Quota richiesta dal Comune: La partecipazione del Comune alle spese in RSA è generalmente calcolata sulla base dell’ISEE sociosanitario dell’assistito. Se il Comune sta includendo il suo ISEE personale per determinare una quota di sua competenza, è importante verificare se ciò avvenga nel rispetto delle normative applicabili. Di norma, i Comuni non possono obbligare i familiari a contribuire, salvo che non ci sia stata una promessa di pagamento volontaria o specifiche disposizioni regolamentari.
      2. Inclusione di suo figlio nell’ISEE: L’aggiunta di suo figlio nel suo nucleo familiare potrebbe incidere sull’indicatore ISEE e, di conseguenza, sulla quota eventualmente richiesta. Tuttavia, i parametri esatti dipendono da come il Comune calcola la partecipazione in base ai regolamenti locali e al reddito complessivo del nucleo familiare.
      3. Possibili azioni: Le suggerisco di:
      • Verificare con il Comune quali siano i criteri specifici utilizzati per determinare la sua quota.
      • Esaminare con attenzione la normativa applicabile, che disciplinano il calcolo dell’ISEE sociosanitario e la partecipazione economica dei familiari.

      Se desidera un’analisi più approfondita o una consulenza mirata alla sua situazione, il nostro studio è a sua disposizione per assisterla e verificare eventuali irregolarità nella richiesta del Comune.

      Cordiali saluti.

  2. Avatar luisa

    buon giorno mi sto informando su una rsa per mia mamma affetta alzaimer,sta peggiorando giorno dopo giorno vorremmo sapere aiuti per rsa ,se ha dieitto a pagare l intera retta perche i soldi non gli abbiamo come fare,grazie mille

  3. Avatar Nicola

    Buona sera io volevo sapere una cosa .io come tutti gli anni faccio l’isee.e quest’anno è più basso dell’anno scorso. L’anno scorso era 5600 euro quest’anno e di 4000.volevo sapere la retta sarà più bassa?mia mamma è in un rsa

    1. Avatar Avv. Matteo Bertocchi

      Gentile lettore,

      in linea generale, sì, se l’ISEE si è abbassato rispetto all’anno precedente, la quota della retta RSA a suo carico potrebbe diminuire, a condizione che:
      1. La RSA sia convenzionata con il Comune e/o con l’ASL;
      2. Il Comune adotti un sistema di calcolo della compartecipazione legato direttamente all’ISEE sociosanitario;
      3. Non vi siano altre variabili (come variazioni patrimoniali o nuove componenti del nucleo) che influenzino il calcolo.

      Le consigliamo di contattare l’ufficio servizi sociali del Comune o l’ente gestore della RSA per verificare se l’ISEE aggiornato è già stato preso in carico e come influirà sulla retta attuale.

      Se ha bisogno di assistenza nel rapporto con l’amministrazione o di una verifica sulla corretta applicazione della normativa, restiamo a sua disposizione.

      Cordiali saluti.

  4. Avatar Marina

    Buongiorno mia suocera sarà trasferita in casa di riposo tra un po di giorni invalida al 100% il comune ha chiesto oltre al suo isee anche quello mio e di mio marito è normale?(non abitiamo assieme) grazie mille

    1. Avatar Avv. Matteo Bertocchi

      Gentile lettrice,

      grazie per il suo messaggio. La richiesta da parte del Comune dell’ISEE suo e di suo marito non è conforme alla normativa, se né lei né suo marito convivete con sua suocera e non avete sottoscritto alcuna promessa di pagamento per la retta.

      Nel caso di ricovero in RSA di persona invalida al 100%, il contributo per la quota alberghiera dovrebbe essere determinato esclusivamente in base all’ISEE sociosanitario dell’assistita. Tale indicatore può includere solo il suo nucleo familiare diretto, salvo casi particolari (es. minori o persone a carico IRPEF).

      Cordialità.

  5. Avatar Antonella
    Antonella

    Buongiorno!

    Mio padre si trova in una RSA ed ha un amministratore di sostegno (non ho alcun tipo di connessione affettiva ed economica con mio padre da moltissimi anni -maltrattamenti in famiglia).

    L’amministratore ha recentemente inviato una lettera a me e mia sorella richiedendo nostro ISEE per garantire compartecipazione alla retta dal parte del Comune (io vivo e lavoro all’estero dunque non posso fornire ISEE ma mi richiedono “dimostrazione reddito 2024”).

    Mi saprebbe confermare se che come figlie (non conviventi/non a carico) abbiamo davvero l’obbligo di legge nel fornire questo ISEE? Tra l’altro la lettera minaccia via giudiziare (ma nella lettera non vi e’ neppure un termine ultimo in cui dobbiamo presentare tale documentazione).

    Scusate per il lungo messaggio e grazie in anticipo!

    1. Avatar Avv. Matteo Bertocchi

      Gentile lettrice,

      grazie per aver condiviso la sua situazione.
      Nel caso in cui lei e sua sorella non siate conviventi con vostro padre e non siate fiscalmente a suo carico, non sussiste alcun obbligo di legge a carico vostro di fornire l’ISEE o altra documentazione reddituale per il contributo alla retta RSA.
      L’amministratore di sostegno ha l’obbligo di tutelare gli interessi patrimoniali del beneficiario, ma non può obbligare legalmente i familiari non conviventi e non obbligati per legge a fornire il proprio ISEE o i propri redditi. Né può minacciarne le conseguenze legali in assenza di uno specifico fondamento normativo.

      Se necessario, siamo disponibili ad assisterla nella tutela dei suoi diritti qualora la situazione si aggravasse.

      Cordiali saluti,

  6. Avatar giulia

    Buongiorno
    mio padre è affetto da Alzheimer invalido con acc. e legge 104, da un anno è presso una rsa convenzionata con asl, ma finora pur avendo fatto visita uvg e chiesto subito compartecipazione alla spesa della retta all’asl dietro presentazione di isee suo, è stato inserito molto in là in graduatoria (il punteggio è 21su 28 con 11 punti sanitari e 10 sociali), ho ripresentato isee ora nel 2025 ma è sopra i 50000 euro. Il motivo perchè non venga pagata una parte, anche minima, della retta è dovuto all’isee alto? Quindi anche con la demenza e il PAI di grado alta assistenza, tutto verte sempre sull’isee che uno ha? Ho chiesto all’asl ma non vogliono entrare nei dettagli dei calcoli, restno vaghi…mi dite voi sinceramente se è anche nel caso di demenza grave ,l’isee che fa tutta la differenza tra chi viene aiutato pagando metà retta dall’asl e chi paga tutto lui? Grazie

    1. Avatar Avv. Matteo Bertocchi

      Gent. lettrice,

      la sua domanda tocca un punto molto delicato: può l’ISEE da solo giustificare il mancato intervento pubblico anche in caso di demenza grave con alta intensità assistenziale?

      La risposta è: non sempre.

      Quando un paziente affetto da Alzheimer presenta una condizione di non autosufficienza grave, con necessità continuative di cure sanitarie (come indicato nel PAI), le prestazioni sanitarie dovrebbero essere a carico del Servizio Sanitario Nazionale, indipendentemente dall’ISEE. È questo il principio stabilito dalla giurisprudenza (Cass. SS.UU. n. 1003/1993; Cass. n. 4558/2012; Trib. Verona 2013), secondo cui anche le prestazioni “alberghiere” sono da considerarsi comprese nel trattamento sanitario se sussiste una prevalenza del bisogno sanitario.

      Tuttavia, in pratica molte ASL e Regioni applicano criteri basati sull’ISEE, soprattutto per quanto riguarda la compartecipazione alla quota sociale della retta. Un ISEE superiore alla soglia stabilita (es. 50.000 €) può comportare l’esclusione da forme di aiuto economico, anche in presenza di gravi patologie.
      Questo approccio, però, non sempre è conforme alla legge, soprattutto se le esigenze sanitarie sono prevalenti rispetto a quelle meramente assistenziali.

      Se necessario, restiamo a disposizione per una consulenza.
      Cordialità

  7. Avatar Mario Carcano
    Mario Carcano

    Buongiorno,
    Mia madre, di 89 anni, è stata recentemente ricoverata in una RSA in seguito a un ictus cerebrale. Il Comune di residenza ha richiesto l’ISEE di mia madre e anche quello dei figli non conviventi, ovvero mia sorella (sposata) e il sottoscritto, che risiede all’estero da diversi anni e non percepisce alcun reddito in Italia.
    Da quanto ho potuto leggere, in base alla normativa vigente, non sarei tenuto a presentare alcuna documentazione reddituale, poiché spetterebbe al Comune la copertura integrale dei costi della RSA. È corretto?
    Inoltre, vorrei sapere quali sarebbero le conseguenze nel caso in cui mi rifiutassi di fornire informazioni sul mio reddito.
    Preciso che attualmente provvedo al mantenimento dei miei due figli residenti in Italia versando un assegno mensile e sto pagando un mutuo sulla casa all’estero, dove risiedo stabilmente.
    Grazie

    1. Avatar Avv. Matteo Bertocchi

      Gentile lettore,

      confermiamo che, se non convivente né fiscalmente a carico, non è tenuto a fornire l’ISEE né altra documentazione reddituale. La retta RSA, nei casi di grave non autosufficienza, deve essere valutata in base alla situazione economica dell’assistita, non dei figli non conviventi.

      Se desidera, possiamo assisterla nella predisposizione di una risposta formale al Comune o nella verifica della legittimità della richiesta.

      Rimaniamo a disposizione per una consulenza personalizzata.

      Cordiali saluti.

  8. Avatar Giovanna Franzoni

    B giorno mio marito e tuttoraricoverata in ospedale col morbo di parchinson nosi può alzare in attesa della pec perché non mangia non c’e senpre con la testa vede cose che non esistono a il diabete non c’e senpre con la testa vorrei sapere se a diritto a un aiuto per metterloin un Rsa non potendo gestirlo a casa con un Isef di 20000,170 annui e con il mio Isef di 15300annui ad un contributo per pagare la retta della struttura grazie

    1. Avatar Avv. Matteo Bertocchi

      Gentile lettrice,

      da quanto descrive, suo marito è in condizioni di grave non autosufficienza (Parkinson avanzato, disturbi cognitivi, impossibilità a nutrirsi autonomamente). In questi casi, può avere diritto al ricovero in RSA con copertura totale o parziale da parte del Servizio Sanitario Nazionale, indipendentemente dall’ISEE, se il bisogno assistenziale è principalmente sanitario.

      L’ISEE sociosanitario (non quello ordinario) serve a valutare l’eventuale compartecipazione alla sola quota alberghiera della retta. Con un ISEE di 15.300–20.000 € annui, potreste avere diritto a un contributo comunale per la parte non coperta dal SSN.

      Le consigliamo di:
      1. Rivolgersi all’ASL e al Comune di residenza per attivare la procedura di valutazione geriatrica.
      2. Richiedere formalmente l’inserimento in RSA specificando le condizioni cliniche e allegando l’ISEE sociosanitario.
      3. Pretendere, in caso di diniego, una risposta scritta e motivata.

      Restiamo a disposizione per una consultazione.
      Cordiali saluti.

  9. Avatar Alice

    Buongiorno, mia madre 62 anni è ricoverata in rsa perché ha sia la schizzofrenia che una malattia agli arti gambe/ braccia non è più autosufficiente, ha amministratore di sostegno e ci ha chiesto visto che stanno portando avanti la domanda per la compartecipazione del Comune di Milano al pagamento della retta dato che mia mamma ha finito i suoi soldi
    Ci ha detto che il Comune ha richiesto l’isee socio sanitario di mia mamma con la componente aggiuntiva dei figli non conviventi! Lèggevo nei commenti precedenti che non siamo obbligati a fornite tale documentazione giusto ?!
    Nel caso uno non la fornisse cosa può succedere !?
    Grazie mille
    Saluti

    1. Avatar Avv. Matteo Bertocchi

      Gentile lettrice,

      confermiamo che, se figli non conviventi e non fiscalmente a carico, non siete obbligati per legge a fornire il vostro ISEE o altra documentazione reddituale per la richiesta di compartecipazione alla retta RSA.
      La normativa nazionale prevede infatti che il Comune non possa rivalersi sui familiari per il pagamento della retta, salvo che vi sia un impegno volontario sottoscritto.

      Se non fornite la documentazione, non sono previste sanzioni.
      In alcuni casi, il Comune potrebbe rallentare o sospendere la procedura finché non chiarite la vostra posizione, motivo per cui è utile rispondere per iscritto precisando che non fate parte del nucleo ISEE e non avete obblighi di legge.

      Restiamo a disposizione.
      Cordialità.

Rispondi a Antonella Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *