
Il controllo giudiziario, introdotto nell’ordinamento italiano dall’art. 34-bis del Codice Antimafia (D.Lgs. n. 159/2011), rappresenta una misura di prevenzione volta alla bonifica delle imprese che hanno subito infiltrazioni mafiose. Tale strumento si differenzia da altre misure di prevenzione patrimoniale per la sua natura meno invasiva: esso consente all’impresa di continuare la propria attività economica sotto la supervisione del tribunale, evitando interventi più drastici come l’amministrazione giudiziaria o la confisca.
Quando si può richiedere il controllo giudiziario
Il controllo giudiziario è pensato per quelle imprese che, pur avendo subito un’interdittiva antimafia o essendo oggetto di procedimenti di prevenzione, hanno subito infiltrazioni mafiose occasionali. Questo significa che il collegamento con la criminalità organizzata non deve essere strutturale o permanente, ma piuttosto sporadico o limitato a determinati soggetti o periodi.
L’impresa che richiede il controllo giudiziario deve dimostrare al tribunale di essere in grado di intraprendere un percorso di risanamento sotto la vigilanza giudiziaria. In particolare, l’azienda deve adottare misure concrete per prevenire future infiltrazioni, come la revisione dei rapporti commerciali, l’allontanamento di persone legate a contesti criminali o l’adozione di protocolli di legalità.
La procedura per richiedere il controllo giudiziario
La procedura per ottenere il controllo giudiziario si avvia con la presentazione di un’istanza al tribunale competente, contenente le motivazioni della richiesta e le misure già adottate o che si intendono adottare per bonificare l’impresa. Il tribunale avvia quindi un procedimento in cui valuta la sussistenza dei presupposti di legge, anche attraverso un contraddittorio tra l’impresa richiedente e la Prefettura che ha emesso l’interdittiva antimafia.
La valutazione del tribunale si basa principalmente su due fattori:
1. Occasionalità dell’infiltrazione mafiosa: il giudice deve accertare che i legami con la criminalità organizzata non siano così profondi da compromettere definitivamente la struttura aziendale.
2. Prognosi di bonifica: è essenziale che vi siano ragionevoli prospettive di recupero dell’impresa attraverso la supervisione giudiziaria.
Se il tribunale accoglie l’istanza, viene nominato un amministratore giudiziario, il cui compito è di supervisionare le attività aziendali, garantendo la trasparenza e la legalità delle operazioni economiche. L’amministratore non ha poteri gestionali, ma deve vigilare affinché l’impresa rispetti gli obblighi imposti dal tribunale.
Obblighi dell’impresa durante il controllo giudiziario
L’impresa sottoposta a controllo giudiziario è tenuta a rispettare una serie di obblighi stabiliti dal tribunale. Tra questi vi sono:
• La comunicazione al tribunale e all’amministratore giudiziario di tutti gli atti di disposizione di beni, i pagamenti e le transazioni economiche che superano una certa soglia;
• L’adozione di protocolli di legalità o altre misure di compliance, come previsto dal D.Lgs. n. 231/2001, per prevenire ulteriori infiltrazioni mafiose;
• La collaborazione con l’amministratore giudiziario e con le autorità competenti per assicurare la trasparenza dell’attività aziendale.
La durata del controllo giudiziario può variare da uno a tre anni, durante i quali il tribunale monitora il rispetto delle condizioni imposte all’impresa. Al termine del periodo di supervisione, il giudice valuterà se l’azienda ha raggiunto una piena bonifica e può quindi tornare a operare senza necessità di ulteriori misure di prevenzione.
Possibili esiti del procedimento
L’istanza di controllo giudiziario può essere rigettata dal tribunale qualora non sussistano i presupposti per una reale bonifica. Ciò avviene, ad esempio, quando l’infiltrazione mafiosa risulta strutturale e radicata all’interno dell’impresa, o quando mancano adeguati strumenti di prevenzione per evitare il rischio di ulteriori infiltrazioni.
Al contrario, qualora il tribunale accolga l’istanza e la misura si concluda con esito positivo, l’impresa potrà dimostrare di avere avviato un processo di legalizzazione e bonifica della propria attività, recuperando la credibilità sia nei rapporti con la pubblica amministrazione, sia sul mercato privato.
Considerazioni finali
Il controllo giudiziario è una misura che, se ben applicata, consente di bilanciare la necessità di tutela dell’economia legale con il diritto delle imprese a proseguire la propria attività. È uno strumento importante per evitare che infiltrazioni occasionali compromettano definitivamente la continuità aziendale, preservando al contempo la trasparenza e la legalità nei rapporti economici. Tuttavia, l’efficacia di questa misura dipende molto dalla volontà e dalla capacità dell’impresa di adottare soluzioni concrete per evitare futuri legami con la criminalità organizzata.
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