Nella maggior parte dei contratti di locazione, ad uso abitativo o commerciale, è presente la clausola risolutiva espressa.
“Il presente contratto dovrà considerarsi risolto di diritto nel caso di mancato pagamento anche di una sola rata mensile del canone e delle spese condominiali, oltre cinque giorni dalla data stabilita“.
La tolleranza del locatore nel ricevere il canone oltre il termine stabilito rende inoperante tale clausola che, tuttavia, riprende la sua efficacia se il creditore, che non intende rinunciare ad avvalersene, provvede, con una nuova manifestazione di volontà, a richiamare il debitore all’esatto adempimento delle sue obbligazioni.
In tal senso si è recentemente pronunciata la Suprema Corte di Cassazione, con sentenza n. 18991 del 27 settembre 2016.
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