La multiproprietà, in Italia, è un’operazione economica che attribuisce al “multiproprietario” un diritto di godimento, simile a quello del proprietario, su un immobile, soltanto per un determinato periodo di ogni anno.
Solitamente riguarda immobili adibiti a “casa delle vacanze“: difatti consente di ottenere la disponibilità dell’immobile, solitamente in località turisticamente attrezzate, per il tempo delle ferie.
In assenza di una specifica disciplina normativa, generalmente si ricorre all’istituto della comunione.
A ciascun “multiproprietario” viene infatti venduta una quota, pro indiviso, del diritto di proprietà di un immobile.
Contestualmente, ciascun comproprietario accetta un regolamento della comunione che prevede l’assegnazione a ciascuno di un determinato periodo temporale di utilizzo dell’appartamento.
Il legislatore Italiano, pur continuando a non disciplinare la multiproprietà, è intervenuto con il c.d. “Codice del Consumo“, con una serie di previsioni a tutela del consumatore consentire all’acquirente la piena conoscenza degli effetti del contratto che istituisce la multiproprietà e di tutti i suoi diritti.
Si segnalano, in particolare:
- l’obbligo di forma scritta;
- la previsione della traduzione in un’altra lingua della Comunità Europea (per l’ipotesi di cittadini o residenti in altri stati europei);
- l’obbligo per il cedente di prestare una fideiussione bancaria o assicurativa a tutela dell’esecuzione del contratto;
- il diritto di recesso entro 14 giorni (in un tempo anche superiore in alcuni casi);
- il divieto di richiedere acconti prima della fine del periodo di recesso;
- particolari modalità di gestire eventuali contenziosi.
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