Violenza domestica: come tutelarsi

La violenza domestica è una grave forma di abuso che coinvolge atti di violenza fisica, psicologica, economica o sessuale perpetrati all’interno di un nucleo familiare o in una relazione intima.

Il fenomeno, purtroppo diffuso in tutte le classi sociali e culturali, spesso ha come vittime le donne, sebbene anche gli uomini possano esserne colpiti.

Affrontare la violenza domestica è una sfida sia per le vittime sia per il sistema legale, chiamato a fornire strumenti di protezione e giustizia. In questo articolo esploreremo le forme di violenza domestica, le implicazioni legali in Italia e i diritti delle vittime.

Quali tipologie di violenza esistono?

In genere, quando si tratta di un tema così delicato il pensiero viene indirizzato solo verso le percosse fisiche. Tuttavia, le forme di violenza possono essere molteplici:

  1. Violenza fisica: Comprende atti come percosse, strattonamenti, pugni, calci e qualsiasi altra forma di aggressione che provochi dolore fisico. È spesso la forma di violenza più visibile ma non sempre la più frequente.
  2. Violenza psicologica: Si manifesta con insulti, minacce, controllo ossessivo, isolamento dalla famiglia o dagli amici, e atti finalizzati a diminuire l’autostima della vittima. Sebbene invisibile, può essere estremamente dannosa e portare a gravi conseguenze psicologiche.
  3. Violenza economica: Il partner violento impedisce alla vittima di avere accesso alle risorse economiche, controllando le sue spese o vietandole di lavorare. Questa forma di violenza è meno evidente ma limita profondamente l’autonomia della vittima.
  4. Violenza sessuale: Comprende ogni atto sessuale imposto senza consenso, e può avvenire anche all’interno del matrimonio o della convivenza.

Gli strumenti di tutela per le vittime in Italia

In Italia, le vittime di violenza domestica possono contare su una serie di strumenti legali che mirano a proteggerle e a punire i colpevoli.

L’ordinamento giuridico italiano, particolarmente sensibile in tema, è in costante aggiornamento per migliorare la tutela delle vittime e per offrire percorsi di assistenza specifici.

Tra i principali strumenti possiamo trovare:

1. Il Codice Rosso

Introdotto con la legge n. 69 del 2019, c.d. “Codice Rosso” è una procedura d’urgenza che obbliga le autorità giudiziarie a dare priorità alle denunce di violenza domestica e di genere. Grazie a questa legge:

  • Le indagini devono essere avviate entro 3 giorni dalla segnalazione, il PM infatti dovrà assumere informazioni dalla persona offesa e/o da chi ha denunciato i fatti;
  • Viene aumentata la pena per specifici reati, come lo stalking, il maltrattamento e la violenza sessuale.

Questo sistema mira a ridurre i tempi di attesa e a fornire un intervento tempestivo, evitando che le vittime restino esposte al pericolo.

2. Gli ordini di protezione

Gli ordini di protezione ( ex art. 342 bis – 342 ter c.c.) sono misure che il giudice può emettere per proteggere le vittime di violenza domestica.

3. Denuncia-querela

Chi subisce violenza può presentare denuncia – querela presso qualsiasi stazione di polizia o caserma dei carabinieri. La denuncia – querela è una dichiarazione che la vittima rilascia per iniziare formalmente il processo penale contro il proprio aggressore.

Alcuni reati, come i maltrattamenti in famiglia, sono procedibili d’ufficio, il che significa che le autorità devono procedere anche senza una querela esplicita della vittima.

4. Misure di sostegno e percorsi di reinserimento

Oltre alle misure di protezione, in Italia esistono centri antiviolenza e case rifugio che offrono ospitalità, supporto psicologico e legale alle vittime. Le vittime possono accedere a servizi gratuiti, come assistenza psicologica e consulenze legali, e in alcuni casi anche a percorsi di reinserimento nel mondo del lavoro, per riconquistare la propria indipendenza economica.

5. Accesso gratuito al patrocinio legale

In caso di violenza domestica, le vittime hanno diritto al gratuito patrocinio a spese dello Stato indipendentemente dal loro reddito, qualora decidano di procedere legalmente contro l’aggressore. Questo supporto legale gratuito consente di superare gli ostacoli economici per ottenere giustizia (cfr. Cass. 16272/22).

Il percorso per le vittime: come denunciare e ottenere protezione

Per denunciare, la vittima deve:

  • Rivolgersi alle forze dell’ordine, che aiuteranno a compilare la denuncia e a descrivere dettagliatamente le violenze subite;
  • Consultare un legale o chiedere supporto a un centro antiviolenza per ricevere informazioni sulle misure protettive disponibili;
  • Documentare le prove di violenza, come referti medici, messaggi, registrazioni o testimonianze di persone che possono confermare l’abuso.

Le autorità hanno inoltre l’obbligo di fornire immediata assistenza e di attivare, se necessario, l’allontanamento dell’aggressore per mettere la vittima in sicurezza.

Il ruolo dei centri antiviolenza e delle campagne di sensibilizzazione

I centri antiviolenza svolgono un ruolo fondamentale offrendo un supporto a 360 gradi alle vittime, dalle prime fasi della denuncia al reinserimento sociale. Allo stesso tempo, le campagne di sensibilizzazione rivestono un ruolo importante nella prevenzione, informando il pubblico e promuovendo una cultura del rispetto e dell’uguaglianza di genere.

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