Come recuperare un credito?

Il richiedente riferiva di aver stipulato un contratto con un condominio per dei lavori da svolgere in esso; nel contratto era previsto il pagamento del 30% dell’importo totale all’inizio dei lavori, il 30% a fine lavori, ed il 30% dopo 60 giorni dalla fine dei lavori.

Lamentava la mancata corresponsione di quanto dovuto, e mandava una raccomandata con invito a saldare quanto dovuto.

La risposta

La procedura solitamente seguita per il recupero dei crediti consta di una fase stragiudiziale e di una giudiziale.

La fase stragiudiziale si apre con l’invio di una diffida di pagamento e prosegue con la gestione delle eventuali trattative.

Può concludersi con il pagamento (se il debitore adempie spontaneamente), con la stipulazione di un piano di rientro (se il debitore offre di pagare a rate ed il creditore accetta) oppure con la decisione di instaurare un giudizio (se il debitore persiste nel rifiuto di pagare ed il creditore vuole proseguire).

Per il recupero dei crediti giudiziale, la Legge prevede, al di là dell’instaurazione di un giudizio ordinario, anche la possibilità di usufruire di un procedimento speciale, il così detto procedimento monitorio per l’emissione di decreto ingiuntivo.

Tale procedimento ha natura sommaria ed è più celere di un giudizio ordinario.

Il Codice di procedura civile detta la disciplina del predetto procedimento agli artt. 633 e seguenti.

In particolare la norma prevede che su domanda di chi è creditore di una somma liquida di denaro, il Giudice competente pronunzi ingiunzione di pagamento se il credito è fondato su prova scritta.

La prova scritta può essere offerta con la fattura per i lavori ed il relativo estratto dal registro iva predisposto da un Notaio.

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