Tassazione delle Plusvalenze da Cripto-attività: 12,5% o 26%? Un Dubbio Ancora Aperto

La tassazione delle plusvalenze da cripto-attività è oggi uno dei temi più controversi del diritto tributario italiano. La questione riguarda in particolare gli anni d’imposta 2022, 2023 e 2024, in attesa dell’entrata in vigore delle modifiche previste a partire dal 2025.

Il Quadro Normativo: dal TUIR alla Legge di Bilancio 2023

Con la Legge di Bilancio 2023, le criptovalute sono state espressamente inquadrate tra i “redditi diversi” di cui all’art. 67, comma 1, lettera c-sexies) del TUIR. Secondo l’Agenzia delle Entrate, le plusvalenze derivanti da operazioni su cripto-attività superiori alla soglia annua di 2.000 euro sono soggette a imposta sostitutiva del 26%.

Tuttavia, una lettura più attenta della normativa solleva dubbi fondati sull’effettiva applicabilità di tale aliquota.

Il Nodo Giuridico: la Questione dell’Aliquota

Le norme che hanno progressivamente elevato l’aliquota d’imposta—prima al 20% con il D.L. 138/2011, poi al 26% con il D.L. 66/2014—si riferiscono espressamente solo ai redditi diversi indicati dalle lettere da c-bis) a c-quinquies) dell’art. 67 del TUIR.

La lettera c-sexies), introdotta nel 2023 per disciplinare le cripto-attività, non è inclusa tra quelle richiamate dai provvedimenti di aumento dell’aliquota. In assenza di una modifica normativa espressa o di un rinvio formale, l’aliquota applicabile potrebbe essere ancora quella originaria del 12,5%, prevista dal D.Lgs. 461/1997.

Una Tesi Supportata da Solide Argomentazioni

Questa interpretazione non è solo una forzatura accademica, ma è sostenuta da autorevoli osservatori istituzionali, tra cui la Fondazione Nazionale dei Commercialisti, e si fonda su due capisaldi del diritto tributario:

  • Principio di legalità e tassatività: ogni imposizione fiscale deve essere fondata su una norma chiara, senza possibilità di estensione analogica in malam partem;
  • Prevalenza della legge sulle circolari: gli atti interpretativi dell’Amministrazione finanziaria non vincolano né il contribuente né il giudice, e non possono derogare al dato normativo.

Dal 2025 Cambia Tutto: Aliquota al 26%, poi al 33%

La Legge di Bilancio 2025 è intervenuta per uniformare l’aliquota al 26% per tutte le tipologie di plusvalenze da cripto-attività, eliminando ogni incertezza futura. A partire dal 2026, l’aliquota salirà ulteriormente al 33% e verrà abolita la soglia di esenzione dei 2.000 euro.

Questo intervento, pur chiarificatore per il futuro, non ha valore retroattivo, lasciando irrisolta la questione relativa alle annualità precedenti.

E per gli anni 2022-2024? Una Fase di Incertezza (con Risvolti Contenziosi)

Per i contribuenti che hanno realizzato plusvalenze rilevanti tra il 2022 e il 2024, la questione è tutt’altro che chiusa. In mancanza di una norma di interpretazione autentica retroattiva, il contenzioso tributario resta aperto.

Le istanze di rimborso, i ricorsi, e i futuri pronunciamenti della giurisprudenza tributaria potrebbero dare rilievo alla tesi “letterale” del 12,5%, specie laddove il principio di legalità venga considerato prevalente rispetto all’orientamento amministrativo.

Cosa Può Fare il Contribuente? Valutare e Agire con Prudenza

Per chi abbia già versato l’imposta al 26% e intenda contestarne la legittimità, l’azione legale è tecnicamente sostenibile. La chiarezza delle fonti normative e la coerenza giuridica della tesi rendono plausibile una contestazione.

Tuttavia, è opportuno valutare caso per caso i margini di rischio e la possibile reazione dell’Amministrazione finanziaria, anche alla luce di una giurisprudenza ancora in fase di formazione.


Conclusione

La tassazione delle plusvalenze da cripto-attività resta, per ora, un terreno giuridico incerto per gli anni 2022–2024. In attesa di pronunce definitive o interventi legislativi chiarificatori, chi ha operato in criptovalute può ancora valutare iniziative di tutela, anche in sede contenziosa.

Per una consulenza personalizzata sulla tassazione delle operazioni in cripto-attività e sulla valutazione di ricorsi o istanze di rimborso, il nostro studio è a disposizione.

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